A Capranica dall'1 al 9 novembre, nella suggestiva cornice naturale di Capranica, si è svolto uno scambio culturale europeo dedicato alla cucina mediterranea, organizzato dall’Associazione Italiana Nutrizionisti in Cucina finanziato dall’Agenzia Italiana per la Gioventù attraverso il Programma Eramus+.
L’iniziativa ha coinvolto 40 studenti provenienti da Croazia, Olanda, Romania, Turchia e Polonia, offrendo un percorso esperienziale che ha esplorato i sapori, i valori e le tradizioni della cucina mediterranea. Lo scambio culturale è stato coordinato dal dottor Domenicantonio Galatà, presidente dell’Associazione Italiana Nutrizionisti in Cucina, e dal team di Nutrizione In Cucina Academy: la dottoressa Martina Berardo, lo chef Andrea Palmieri e il Resident Chef Francesco Valenti.
Il programma è stato supportato da Pro-Re-Active APS, attraverso il dott. Pasquale Siciliano, la dott.ssa Sylwia Jurasz ed il dott. Giuseppe Bottiglieri rispettivamente come coordinatore, project manager e financial manager.
Galatà ha guidato i partecipanti attraverso masterclass di cucina, degustazioni e approfondimenti sui prodotti tipici della tradizione mediterranea. Tra le attività in cucina la preparazione del risotto in simultanea con l’Università di Scienze Gastronomiche di Sao Paolo in Brasile, grazie al ponte culturale creato dal Prof. Alex Sovini Revelli e dalla Prof.ssa Susanna Cutini.
L’incontro con il Consorzio Coalvi del Fassone Piemontese ha permesso ai partecipanti di gustare ricette piemontesi, come il bollito e le polpettine in agrodolce serviti con la giardiniera preparata dagli stessi partecipanti.
Guidati da Galatà, i partecipanti hanno preparato una versione innovativa del tiramisù, utilizzando i biscotti senza zuccheri aggiunti forniti dal Biscottificio Di Leo, in un approccio che ha unito tradizione e benessere.
Oltre a queste esperienze, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di incontrare alcune aziende del territorio tra le quali Cibaria SRL, rinomata per il suo pecorino romano DOP a bassa salinità e il guanciale della selezione San Rocco; poi l'incontro con Ariete Fattoria Latte Sano, che ha presentato il latte e i suoi derivati come elementi essenziali della dieta mediterranea, parte integrante della piramide alimentare mediterranea.
Il Gruppo D’Amico, infine, ha condiviso la sua lunga esperienza nella produzione di conserve, raccontando come queste rappresentino una soluzione ideale per avere una dispensa pronta e a spreco zero, valorizzando concetti chiave come la stagionalità e il riutilizzo dei vasetti in vetro.
Trasmettere la ricchezza della dieta e della cucina mediterranea non può limitarsi a un’analisi teorica o a una dimostrazione pratica. Il valore di queste esperienze risiede nella possibilità di vivere direttamente nei luoghi di produzione, dove le tradizioni e le pratiche culinarie sono nate e si sono consolidate nei secoli. Come ha sottolineato la dott.ssa Silvia Barbaresi nel suo intervento, l'ngrediente salutare della dieta mediterranea è la convivialità.
La dieta mediterranea non è semplicemente un insieme di alimenti o un modello nutrizionale, ma un modo di vivere che i partecipanti hanno potuto sperimentare in prima persona. È l’esperienza di stare insieme, condividere un pasto e respirare l’autenticità dei luoghi che rende unico questo stile di vita. Trovarsi immersi nei contesti originali della cucina mediterranea permette ai partecipanti di apprezzare non solo i sapori, ma anche la filosofia che sta alla base di questa tradizione.
Portare i giovani a contatto diretto con produttori, aziende locali e comunità significa dare loro la possibilità di vedere come ogni prodotto sia influenzato dal territorio e dalle persone che lo producono. La differenza tra esportare un prodotto e vivere l’esperienza di assaporarlo nei luoghi d’origine è profonda: solo vivendo nelle regioni mediterranee è possibile percepire l’essenza della cucina mediterranea, che include elementi come la stagionalità, il rispetto per il territorio, e il riuso consapevole degli ingredienti. Attraverso la degustazione di prodotti locali come il pecorino romano DOP o il risotto con riso italiano, i partecipanti hanno potuto sperimentare l’impatto unico che il territorio conferisce ai sapori. Inoltre, la dieta mediterranea è un patrimonio che abbraccia la sostenibilità: concetti come la riduzione degli sprechi e la conservazione dei cibi nella dispensa, come evidenziato dal Gruppo D’Amico, sono parte integrante di questa filosofia.
Conclude Galatà: solo vivendo in prima persona i luoghi, le tradizioni e le persone, possiamo realmente trasmettere alle nuove generazioni il significato profondo della dieta mediterranea come stile di vita autentico e completo.
Per ulteriori informazioni: Associazione Italiana Nutrizionisti in Cucina
Email: nutrizioneincucina@gmail.com
Tel: 3891399462
Comments