L'INFLAZIONE BLOCCA LA RIPRESA: VA BENE LEGARE I COSTI DEL SERVIZIO E I PREZZI DELLE MATERIE PRIME MA NON DIMENTICHIAMOCI DELLA SALUBRITÀ E DELLA SOSTENIBILITÀ, afferma il Dott. Antonio Galatá, presidente dell'Associazione Italiana Nutrizionisti in Cucina (AINC).
Roma, 23 novembre 2022 - L'impennata dei costi delle materie prime alimentari, insieme a quella dell'energia, rischia di far implodere il servizio di mensa all'interno di scuole, ospedali, strutture pubbliche ed imprese private.
A lanciare l'allarme è Carlo Scarsciotti, presidente di Angem, l'associazione nazionale di categoria legata a Fipe-Confcommercio, in occasione degli Stati Generali della Ristorazione Collettiva che si sono tenuti oggi a Roma con gli interventi del sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, del presidente di Confcommercio-Imprese per l'Italia, Carlo Sangalli, e del presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, Lino Enrico Stoppani.
Un allarme rivolto al Governo cui dipendono le sorti del prossimo codice degli appalti e in particolare al
Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
"Queste distorsioni - sottolinea Scarsciotti - di fatto costituiscono una violazione del principio delle uguali regole in uno stesso mercato. Le imprese che hanno siglato i contratti pre-pandemia, quando non era previsto alcun adeguamento dei prezzi, si trovano ora a lavorare in perdita: non ricordo altri esempi di servizi pubblici essenziali in appalto che operino a prezzi fissi malgrado la fiammata inflazionistica. Chi lo ha sottoscritto dopo, invece, vive nel limbo costituito dalla discrezionalità lasciata ad ogni stazione appaltante. In pratica, abbiamo decine di migliaia di committenti in tutta Italia, ciascuno dei quali è libero di dettare le condizioni che preferisce in merito all'adeguamento dei prezzi, in ragione del boom dell'inflazione e dei costi energetici. Tutto questo è inaccettabile".
"Auspichiamo - ha concluso il presidente Stoppani - che le clausole di salvaguardia introdotte nello schema preliminare del nuovo codice appalti possano essere d'aiuto affinché le ricadute degli aumenti dei costi delle materie prime alimentari e dell'energia non si riversino direttamente ed esclusivamente sulla sostenibilità economica ed operativa delle aziende che erogano un servizio di interesse pubblico essenziale.".
Nel 2020 le imprese del comparto delle mense hanno registrato una flessione dei ricavi del 40%.
Ripresa positiva nel 2021 nelle scuole, ma a causa dello smartworking la ristorazione collettiva nelle aziende è rimasta indietro. Rispetto al 2019 ha perso il 20% del proprio valore.
Il caro bollette colpisce anche le imprese del settore che nel 2022 spenderanno, in più rispetto al 2020, rispettivamente 220 milioni di euro di elettricità e 126 milioni di euro di gas. In due anni i costi per l'energia e materie prime alimentari sono passati ad incidere dal 36% al 52% sul totale dei costi sostenuti dalle aziende della ristorazione collettiva.
Pesano sempre di più i costi extra degli imballaggi in plastica (+70% rispetto al 2021), cartone (+40%) e vetro (+30%).
Scoppia il "caso Bio": mancano i prodotti avicoli, mentre volano i prezzi di pasta (+24%), verdure (+31%) e latticini (+15%).
Antonio Galatá, presidente Ainc che ha partecipato stamane agli stati generali:
Come ha detto Lucchini del Banco Alimentare “la collaborazione con il terzo settore da buoni frutti” e noi come Associazione Italiana Nutrizionisti in Cucina siamo disponibili a collaborare per portare - sempre citando Lucchini - quella consapevolezza agli chef attraverso la formazione interprofessionale. Sempre a proposito di consapevolezza mi chiedo: perché a casa di fronte ad un piatto non ci facciamo le stesse domande che ci poniamo a mensa? Perché non ci preoccupiamo della nostra alimentazione così come ci preoccupiamo di quella per i nostri figli o i nostri cani? Non è che li avete viziati? È da noi stessi che dobbiamo iniziare perché la sostenibilità è, come la dieta, uno stile di vita basato sulle scelte quotidiane del singolo. Riprendendo le parole di Fabrizio Pedrazzini è a monte che dobbiamo lavorare non a valle!
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