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Comunicazione scientifica e packaging: quando anche l’etichetta diventa cultura alimentare

  • Immagine del redattore: Dr Domenicantonio Galatà
    Dr Domenicantonio Galatà
  • 16 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Nel contesto attuale, in cui il consumo di frutta e verdura in Italia mostra un calo preoccupante (come evidenziato da un recente articolo di Linkiesta Gastronomika), diventa urgente non solo innovare i prodotti, ma anche i linguaggi con cui vengono presentati. La comunicazione scientifica ha un ruolo centrale in questo scenario: deve diventare più accessibile, coinvolgente e presente anche dove oggi sembra non esserci spazio – letteralmente – come nel packaging.


Galatà, presidente onorario Ainc sottolinea l’importanza di diffondere informazioni corrette anche attraverso canali inconsueti: qrcode, iniziative dedicate in store, eventi culturali.

Certamente un’etichetta, una confezione, una grafica ben studiata possono fare molto di più che semplicemente proteggere un prodotto. Possono educare, orientare le scelte e valorizzare il patrimonio alimentare italiano.


Il packaging come strumento di divulgazione


Alcune funzioni:


  • racconta l’identità del prodotto,

  • comunica l’origine e la filiera,

  • evoca emozioni legate alla natura e al paesaggio,

  • facilita l’uso quotidiano con soluzioni pratiche.


Ma soprattutto può, e deve, essere un veicolo di informazioni scientificamente corrette, andando oltre slogan e claim pubblicitari, continua Galatà.

Quando lo spazio fisico è limitato, l’integrazione di strumenti digitali – come QR code o micro contenuti visivi chiari e leggibili – può rappresentare una soluzione efficace per trasformare il packaging in un ponte tra produttore e consumatore, tra scienza e scelta consapevole.


Non solo sostenibilità: anche cultura alimentare


L’eco-ansia ha portato molti consumatori verso il prodotto sfuso, ma i dati dimostrano che il confezionato è in crescita: non per pigrizia, ma perché cerca conforto, informazioni, tracciabilità, sicurezza alimentare. Il target più giovane, in particolare, risponde positivamente a messaggi chiari, rapidi e visivi, senza rinunciare al contenuto.


Il ruolo dei professionisti della nutrizione


Come nutrizionisti, abbiamo una responsabilità crescente: collaborare con i produttori per migliorare la qualità dei messaggi, fornire dati verificabili, aiutare a distinguere tra informazione e marketing. E soprattutto, creare ambienti di consumo in cui la scelta sana non sia un sacrificio, ma un gesto naturale, informato e consapevole.



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